Il welfare aziendale è l’insieme di prestazioni, opere e servizi, corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborso spese, aventi finalità di rilevanza sociale.

La caratteristica essenziale dei benefit è la non concorrenza al reddito di lavoro dipendente, ed è subordinata alla condizione che i servizi siano offerti alla “generalità dei dipendenti o a categorie di essi”, ossia a gruppi omogenei di dipendenti, a prescindere da chi in concreto ne usufruisca. Nel caso in cui i benefit vengano messi a disposizione solo di taluni lavoratori, questi costituiscono fringe benefits e come tali concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente per gli utilizzatori.

Immaginiamo come un dipendente per acquistare autonomamente dei servizi, dei beni o delle prestazioni ha un costo nettamente superiore se invece è un’azienda che lo fa, in quanto il numero di acquisti è così elevato da riuscire ad avere importanti scontistiche e rimetterle a favore dei propri collaboratori. Di fatto, un piano di welfare aziendale garantisce vantaggi per il dipendente, in termine di valore di acquisto e benessere personale, e comunque risparmio di finanze personali.

Il welfare aziendale è normato dall’art. 51 del TUIR ed è uno strumento che va ad integrare le politiche retributive e di incentivazione del personale e permette di mettere a disposizione dei dipendenti servizi al posto di aumenti di stipendio, con conseguente risparmio, in termini fiscali, sia per il dipendente che per l’impresa.

Esso viene approvato dall’azienda con un apposito regolamento che ne definisce la tipologia di prestazioni: a valenza sanitaria, consistenti nel rimborso o pagamento diretto delle spese sanitarie sostenute e/o consistenti in prestazioni relative a condizioni di non autosufficienza – long term care; e a valenza sociale, consistenti nell’erogazione di indennizzi in caso di infortunio, invalidità permanente o morte; 

Tra le soluzioni di tipo assicurativo che possono essere inserite in un piano di welfare aziendale, oltre alla previdenza complementare, ci sono le polizze contro il rischio infortuni e il rischio morte (TCM), le polizze contro il rischio di perdere l’autosufficienza (Long Term Care o LTC) e le polizze contro l’insorgenza di una malattia grave (Dread Disease).